meditazione e reiki

 

Ti piacerebbe poter entrare in contatto diretto e consapevole con la Fonte di energia che tutto muove e che ci sostiene?
Vorresti avere un modo di sentirti sempre centrato e connesso, in pace e in armonia?
La Meditazione Reiki può essere la risposta. Conosci di cosa si tratta?

In questo articolo parleremo di questo portentoso strumento utile a facilitare la guarigione più profonda su tutti i piani, andando a scoprire meglio le sue origini, le basi filosofiche e spirituali, come si pratica e quali sono i suoi benefici.

Sei pronto? Buona lettura!

Che Cos’è il Reiki?

meditazione

 

Il reiki, pur essendo in sé una tecnica creata all’inizio del Novecento, si basa su principi molto antichi, ovvero sul fatto che tutto è collegato ed è manifestazione di un’energia vitale che ci anima.

La parola Reiki, infatti, significa letteralmente:

  • Rei: spirito universale e trascendentale” o “essenza illimitata”, in giapponese.
  • Ki:energia vitale“, che è equivalente a Qi, Chi o Prana nella sua qualità.

Il Reiki è una tecnica  che promuove la guarigione spirituale e l’auto-miglioramento. È una terapia unica nel suo genere, che fornisce un trattamento che si sente come una meravigliosa radiosità luminosa, ovvero “energia vitale” che scorre attraverso e intorno al corpo.

Esso prevede solitamente una serie di iniziazioni, che seguono l’idea di “ripulire il vetro sporco di una lampadina e lasciarne brillare la luce”, oppure quella di rimuovere le nuvole che coprono il sole. Secondo i suoi principi, infatti, tutti siamo naturalmente connessi alla fonte di energia universale, ma, nel corso della vita, tendiamo a creare blocchi e a dimenticarcene. L’iniziazione ha il compito di ricreare questo collegamento.

Le iniziazioni vengono suddivise in tre livelli, più uno che dà la possibilità di iniziare altre persone.

Il primo fornisce la possibilità di lavorare sul corpo fisico (influenzando naturalmente anche gli aspetti più sottili); il secondo livello, grazie all’ausilio di tre simboli, permette di andare a lavorare al livello della mente; il terzo aggiunge un simbolo e dà modo di lavorare direttamente sull’anima.

Sebbene a prima vista potrebbe sembrare che queste tecniche siano concentrate interamente su una persona, un animale, una situazione, ovvero un “oggetto” da trattare, il lavoro principale avviene nella vita dell’operatore, che deve affrontare un percorso di consapevolezza e purificazione.

Infatti, se tutto è energia che si può trasmettere, è essenziale che il praticante abbia buone intenzioni, un buon livello di maturità spirituale e che non si intossichi con sostanze, abitudini o pensieri nocivi.  Intraprendere un percorso di reiki è in primis un lavoro su se stessi, e ogni trattamento equivale ad una potente ed efficace meditazione.

Allo stesso tempo, però, bisogna evidenziare che l’energia che viene trasmessa non è quella dell’operatore. Egli, infatti, è soltanto un canale di una forza più grande.
Attraverso una semplice centratura, che di solito avviene ponendo le mani nella zona del chakra del cuore, l’operatore diviene un canale di energia vitale, di luce e di guarigione, che andrà ad agire dove più necessario, senza che il praticante abbia bisogno di indirizzarla.

Per conoscere meglio il mondo del Reiki, c’è un ottimo manuale che puoi trovare qui.

Come Funziona il Reiki?

reiki meditazione guidata

 

Il trattamento Reiki, che può essere rivolto a qualcuno ma anche a se stessi, inizia con una centratura.

Il praticante si mette le mani al cuore, una sopra l’altra o in posizione di preghiera, e subito entra in uno stato vicino alle onde cerebrali theta, che sono quelle legate ad un profondo stato di meditazione.

Essendo il quarto chakra quello centrale, e quello più potente, è facile ricordare che è l’Amore, quello universale e incondizionato, ciò che ci anima. Così, direttamente connessi all’Amore divino, si lascia che questo passi attraverso le braccia, e che vada a trasmettersi attraverso i palmi delle mani, che devono essere tenute rilassate ma ferme.

Le mani, se si tratta di un trattamento su qualcuno (ma si può fare su tutto), vengono imposte solitamente sui chakra, ma anche in varie zone del corpo come gli occhi, le tempie, le orecchie, i reni e così via, per completezza e a seconda della necessità.

Dal secondo livello in poi, è possibile utilizzare i simboli, che dovrebbero essere tenuti segreti e riservati a chi riceve le iniziazioni. Con questi simboli si può mandare amore e luce a situazioni passate, presenti e future, oltre che a persone lontane.

Il fatto di trasmettere energia di “guarigione” su qualcosa, però, non deve essere confuso con un rifiuto, o con il voler necessariamente cambiare o controllare ciò che è. No. Con il Reiki è importante avere un cuore aperto, e accettare quello che è. Si può suggerire un input, fare una piccola preghiera, visualizzare, ma sempre con la consapevolezza che tutto è in mano ad un volere più grande. È trasmettere amore incondizionato, senza controllo, per ciò che è.

Durante il processo del Reiki, anche se si tratta di una sessione operata su un’altra persona o su una situazione, l’operatore viene a sua volta rigenerato, entra in uno stato come di trance consapevole, di profonda meditazione. L’energia che lo percorre, infatti, è pura, la si può rappresentare come luce, ed è l’Amore divino che fa funzionare la Creazione Così. operare con il Reiki apporta enormi benefici non soltanto a chi riceve, ma anche a chi “dà”.

Per chi riceve, è molto comune che si attivi il sistema nervoso parasimpatico, che è il responsabile dei processi di autoguarigione del nostro corpo. Entrando in uno stato di consapevolezza profonda e al contempo onirica, la persona si rilassa e lascia che il miracolo avvenga. Spesso non si tratta di guarire da un giorno all’altro da un tumore, ma ciò che cambia è la calma, la pace che si percepisce, il silenzio interiore, il profondo relax e la percezione del dolore, che spesso viene affievolito.

Storia della Meditazione Reiki

 

Nel 1914, Matiji Kawakami, un terapista giapponese, creò una pratica di guarigione che chiamò Reiki Ryoho e, cinque anni dopo, pubblicò un libro che lo spiegava chiamato Reiki Healing and Its Effects. Kawakami professava l’idea che si potesse trasferire energia attraverso diversi posizionamenti delle mani sul corpo.

Ma il Reiki, così come viene praticato oggi in Occidente, risale agli insegnamenti di Mikao Usui, vissuto in Giappone all’inizio degli anni ’20. Usui fu un aspirante spirituale per tutta la vita, un monaco laico con moglie e due figli. Al tempo di Usui, vari lignaggi di pratiche buddiste, taoiste e scintoiste coesistevano come temi dominanti nella spiritualità e cultura giapponese.

Le intense pratiche spirituali di Usui culminarono in una profonda rivelazione che portò alla pratica ora comunemente chiamata Reiki. Questa realizzazione molto probabilmente avvenne nel 1922.
Si racconta che egli, dopo aver ricercato in lungo e in largo il segreto della taumaturgia praticata dai grandi maestri spirituali, fosse un po’ demoralizzato, e andò su una montagna a camminare. Ciò che successe fu che cadde, e si procurò una profonda ferita. Secondo il racconto, egli vi impose le mani, ed essa in poco tempo smise di sanguinare e guarì. Così, egli comprese che la forza divina è sempre e naturalmente in noi, dobbiamo soltanto contattarla e trasmetterla con amore.

Usui viaggiò molto in Giappone durante gli ultimi quattro anni della sua vita, offrendo i suoi insegnamenti spirituali a più di 2.000 studenti principianti, ma formandone solo 16 come maestri di Reiki. Uno dei suoi studenti principali, Chujiro Hayashi, era un ufficiale di marina in pensione. Hayashi lavorò con Usui per estrarre le pratiche di guarigione dal  più ampio corpo di insegnamenti di quest’ultimo, in modo che potessero essere diffuse più ampiamente.

Con la benedizione di Usui, Hayashi aprì una clinica di Reiki a Tokyo, dove 16 praticanti somministravano cure in coppia. Hawayo Takata, una giapponese-americana di prima generazione, venne alla clinica di Hayashi per trovare sollievo da una serie di condizioni mediche, tra cui l’asma. Mesi di cure ripristinarono la salute di Takata, che divenne una studentessa devota.

Hawayo Takata, con la guida e il supporto attivo di Hayashi,  portò il Reiki alle Hawaii nel 1937, dopo di che nel continente americano. Takata praticò e insegnò Reiki per 40 anni prima di iniziare ad istruire maestri di Reiki (praticanti autorizzati a insegnare agli altri). Dalla morte di Takata nel dicembre 1980, i suoi 22 maestri di Reiki hanno diffuso i suoi insegnamenti. Il Reiki è diventato molto popolare ed è ora praticato in tutto il mondo, sebbene di solito non nella forma tradizionale insegnata da lei.

Benefici della Meditazione  Reiki

seduta

L’energia, si sa, agisce in modi imprevedibili e sa sempre dove il suo intervento è necessario. Ma, col tempo, si è venuto a creare un corposo numero di testimonianze e feedback da tutte quelle persone che hanno ricevuto benefici dalla pratica del Reiki e dalla sua ricezione attraverso trattamenti.

Non si può limitare un percorso spirituale a pochi risultati prestabiliti, ma diciamo che i benefici più comuni che vengono riscontrati da chi fa esperienza della Meditazione  Reiki sono:

  • Rilassa la mente e riduce lo stress
  • chiarezza di pensiero
  • La meditazione Reiki aumenta la tua percezione e visualizzazione
  • Aumenta la tua coscienza e migliora la tua capacità di risolvere i problemi
  • Questa tecnica è ampiamente nota per curare molte malattie
  • È ideale per la guarigione post-operatoria
  • Aiuta a dormire bene
  • La meditazione Reiki funziona bene con altri processi di guarigione/ medici
  • Questa tecnica rimuove i blocchi energetici nel tuo corpo, consentendo il flusso di energia libero, che ti dà un corpo sano
  • È uno strumento di autosviluppo e trasformazione.

Per quanto riguarda me, posso portare due esempi.

Io conoscevo già il Reiki per via di mio padre, che quando ero bambina aveva preso il primo livello. Ma poi, andandomene io via per studiare all’università, ed essendo mancato lui quando era ancora abbastanza giovane, non me ne parlò mai apertamente; infatti, quando lo praticava ero ancora una bambina, e io non ne sapevo quasi nulla.

Fu però quando avevo 20 anni che ebbi l’opportunità di prendere una iniziazione di primo livello.

Giusto per non dilungarmi troppo, ti dirò che, fin da piccola, ho sempre fatto una fatica incredibile ad addormentarmi, e la mia mente era sempre inquieta. Da quando ricevetti la prima iniziazione, questo problema scomparve totalmente. Cominciai a fare su me stessa una serie di auto-trattamenti, come parte dell’iniziazione, che doveva durare 21 giorni. mi trovai così bene che continuai per almeno 10 anni successivi, senza mai saltare una volta. Lo stato in cui mi trovavo dopo queste “meditazioni” era così sublime che non potevo proprio farne a meno; capii che la fonte di amore divino era sempre lì, presente e disponibile, la mia mente divenne più calma, e non faticai mai più a dormire. Fu solo quando diedi alla luce mia figlia che, per ragioni di tempo, smisi questa abitudine (di cui, devo ammettere, ero piuttosto dipendente), per trovare lo stesso stato di beatitudine attraverso il servizio.

Un altro aspetto fu che, da ragazzine, le mie mani erano sempre gelide, e il sangue non vi scorreva molto bene. Dopo l’iniziazione, sono sempre state molto calde, e sento ancora l’energia scorrervi in ogni momento.

Inoltre, fui in grado di curarmi un blocco alla gola che mi accompagnava da sempre, e anche di trattare tutti  i disturbi che talvolta avevo (se mi ferivo, non mi sentivo bene, mi arrabbiavo, eccetera). Un’altra cosa che accadde è che iniziai a fare un sacco di sogni lucidi e viaggi astrali, sperimentando che siamo molto più del corpo fisico.

Si tratta sicuramente di uno strumento potentissimo, che sta solo a noi gestire nel modo migliore, affidandoci con amore e fede ad una volontà superiore.

Al di là dei benefici fisici ed immediati, credo che il più grande dono del Reiki sia quello di farci sperimentare in prima persona la nostra vera Natura di pace e amore infiniti.

Un Esempio di Meditazione Reiki

reiki

 

Se ti piacerebbe provare a praticare il Reiki in prima persona, ma non hai ancora ricevuto un’iniziazione, non preoccuparti. Ricorda che l’energia vitale è sempre presente e a disposizione, sta solo a noi aprirci a riceverla. Le iniziazioni sono un ottimo e rapido modo per riaprirci, ma puoi comunque sperimentare  la tua vera natura. D’altronde, chi ha ricevuto la prima iniziazione? Quel che conta è l’energia spirituale del praticante, e non il numero di certificati e corsi a cui si è partecipato.

Detto questo, eccoti un esempio di Meditazione Reiki  che ti farà sentire l’energia del Reiki.

1 Pulizia del sistema

Siediti o sdraiati comodamente su un materassino con la schiena dritta.

Cerca di essere calmo, composto e rilassato.

Fai un respiro profondo.

Immagina di inalare tutta la felicità e la bontà di cui hai bisogno ed espirare profondamente, con il pensiero che le emozioni negative, come la depressione, la paura e l’ansia, vengono espulse dal tuo sistema. Respira un paio di volte in questo modo e osserva come la tua mente e il tuo corpo si sintonizzano e si rilassano.

 

2. Forze dei chakra

Ci sono sette chakra nel tuo corpo, dalla base della colonna vertebrale alla sommità della testa, che sono centri energetici del corpo. Metti la mano davanti al tuo corpo in ciascuna area dei chakra, e mantieni ogni posizione per alcuni minuti, a seconda delle necessità che senti. Parti dalla corona, poi passa al terzo occhio, alla gola, al plesso solare, al chakra del sacro e a quello della radice, lasciando il cuore per ultimo.

Se senti che il tuo corpo chiede che la mano rimanga più a lungo, lasciala stare. Rimuovilo se il tuo corpo ne ha avuto abbastanza.

Sentire attraverso le mani è il modo migliore per connettersi e ascoltare il proprio corpo. Mentre ti sintonizzi con il tuo veicolo fisico, immagina la forza vitale dell’universo che vi entra attraverso le tue mani, con i chakra come mezzo di passaggio.

Senti il ​​tuo corpo riverberare con questo flusso di energia ed entrare in uno stato di profondo rilassamento e ringiovanimento.

 

3. Guarigione attraverso le mani

In modo simile, per prima cosa, unisci i palmi delle mani sopra la testa. Tieni le mani lì e cerca di ascoltare il tuo corpo con cura e attenzione. Mentre lo fai, respira profondamente e lentamente, rimuovendo gli aspetti negativi e assorbendo gli aspetti positivi nel tuo sistema.

Rilassati. Metti le mani sulla fronte e poi dietro la testa (puoi anche fare una mano sulla fronte e una sulla nuca, cercando di tenerle rilassate, e sempre sentendo l’energia passare dalla corona e dal cuore).

Quindi, scendi alla gola e metti delicatamente una mano su di essa e l’altra sulla parte posteriore del collo. Tienilo per un po’ di tempo e rilassati.

Ora scendi e metti le mani sulla parte posteriore delle spalle, con le dita rivolte verso il basso, sul petto che copre il cuore, sulla parte inferiore del torace vicino alle costole, sullo stomaco e poi sul basso addome. Assicurati di essere gentile in ogni posizione con il tuo tocco. Tieni la mano finché il tuo corpo lo chiede, rilassati e poi passa alla parte successiva.

Dopo aver finito con la testa e il busto, scendi sui fianchi e metti le mani su entrambi i fianchi, le ginocchia e i piedi. Per i piedi, metti le mani sopra o sotto a seconda della tua convenienza. Ad ogni momento, senti l’energia fluire attraverso il tuo corpo. Goditi l’esperienza.

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Musica per il Reiki

Il trattamento Reiki si sposa così bene alla musica che nel corso degli anni sono fioriti innumerevoli brani dedicati alla sua pratica.

Eccone uno, per gustarti appieno la tua meditazione.

Buon rilassamento, e buona guarigione profonda, quella dell’anima!